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non importerà agli altri, importa a me.
Lei, sempre a testa bassa: Tanto non li guardano
neanche, vanno subito a spenderli tutti... Io per me da-
rei sempre i piú stracciati...
Vede lí Sandro e lo prende per un braccio. C è giú
tua sorella? E indica col dito verso il basso.
Lui risponde: No, è lí in camera sua che si veste.
Immediatamente lei gli fa: Allora mi fai il piacere,
vai giú subito tu, oppure la mandi giú subito lei. Lo sai
che ci deve esser sempre qualcuno a guardare. Quando
uno è su, l altro deve star giú.
Poi si volta alla zia, secca: E te! Tuo marito! S è mi-
ca ricordato della mia assicurazione! Ciaveva solo quella
cosa lí da pensare, ma io non ho ancora ricevuto niente!
Da un altro terrazzo, con alle spalle un formicaio
d invitati che invadono il giardino, il nonno lietamente
annuncia: La nebbia agli irti colli / piovigginando sale!
Con la sua brocca in mano, dà una sventagliata d ac-
qua a un vasone di tropeoli. Il mio brindisi l ho man-
dato a memoria! Sentirete, tutti!
Ma la nonna ha afferrato la Roberta mezza svestita
nella sua stanza e se l è tirata dietro nel suo corridoio
scuro. Entra decisa nel suo salottino: ... perché qui,
con la scusa delle nozze, stamattina intanto non ci siamo
neanche riunite... Telefona subito a Milano.
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Letteratura italiana Einaudi
Alberto Arbasino - La bella di Lodi
Va a sedersi al suo tavolino, col suo registro davanti, e
comincia a battere con la sua stilografica.
Roberta protesta: Lasciami vestire, dài, che è tardi.
Ma lei: Spetta lí.
Roberta insiste: Ma tanto la fornace è andata per aria,
Insiste anche lei: Quella, c è tempo.
Prende «24 ore» e glie lo passa. Guarda qua piutto-
sto. E telefona subito.
Roberta prende il giornale e prima ancora di guardar-
lo domanda: Van giú?
La nonna sorride con orgoglio: Van su!
Poi: L avevo detto. Telefona subito.
Roberta si porta il giornale nella sua stanza, e dopo
un po Sandro la trova lí praticamente pronta ma ancora
al telefono con Milano: ... col ragioniere, sí... allora che
mi chiami lui subito appena torna... e intanto natural-
mente di non vendere... sí, sí, non vendere... e chiamar-
mi per favore subito, che poi esco... grazie.
Sandro le mette giú la cornetta.
Ma non sei ancor pronta? Qui bisogna andar giú.
Lei meccanicamente si spazzola, e si sta mettendo i
gioielli: leggermente troppi.
Dài, che t aiuto, fa in fretta! le fa lui, e invece di
mettergliene su glie ne tira via.
Lei già un po nervosa s infastidisce.
Ma cosa fai! Sta su!
Lui continua a ripetere i soliti consigli:
Ma non hai ancora capito che tu stai bene solo sul
semplice? Pochi colori, poco trucco in faccia, gioielli il
meno possibile.
Roberta si stufa e diventa quasi cattiva.
Dài!... che oggi non è la giornata!...
Lui insiste.
... Anche perché cosí non li perdi... non li lasci in gi-
ro... non torni senza...
Lei non ha neanche il tempo di reagire perché si sente
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Letteratura italiana Einaudi
Alberto Arbasino - La bella di Lodi
la voce d una cameriera che urla dal pianterreno: Si-
gnorina, telefono!
Roberta grida: Passatemela qui di sopra!
Prende l apparecchio. Ah, è lei, ragioniere? Pron-
to?... Ah, scusi... Come?... Ascolta cambiando brusca-
mente espressione. Buongiorno... sí... sí... La voce
suona un po strangolata, mentre fa segno a Sandro che
si tratta di quello della lettera. E Sandro rimane un po
stupito, ma con una punta di divertimento, senza pren-
dersela troppo a cuore: le fa segno d arrangiarsi come
può, ma di cavarsela possibilmente in fretta.
Lei sta rispondendo in maniera molto vaga e secca:
Già& perché... io... direi... no... ho un daffare...
Entra bruscamente la zia, con gli occhi fuori dalla te-
sta e un tono fin troppo confidenziale e villano: Ma
siete matti? Cosa fate lí ancora, che stanno andando tut-
ti in chiesa!
Arrivano infatti di sopra urlando dalla gran festosità
la zia Chiarina, la zia Rina, lo zio Luigi, la zia Piera, la zia
Jole, lo zio Mario, la zia Marie, la zia Annie, lo zio Gino,
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